giovedì 16 maggio 2024

Circolo Ambiente: "Allarme allagamenti. Il problema non sono i fiumi, ma il cemento!"


di Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente "Ilaria Alpi"


Nei giorni scorsi, e in particolare nella giornata di ieri, mercoledì 15 maggio, si sono verificati nel Lecchese e nel Monzese, numerosi eventi legati alle abbondanti piogge, soprattutto allagamenti e frane.
Chiariamo anzitutto una cosa: le esondazioni di fiumi e torrenti e i conseguenti allagamenti delle aree golenali sono fenomeni assolutamente naturali, avvenuti storicamente e ciclicamente. Quello che invece è cambiato nel nostro territorio, da almeno 50 anni a questa parte, è che l'uomo ha costruito nelle medesime aree di esondazione naturale dei corsi d'acqua, determinando in questo modo un sicuro aumento dei rischi legati appunto agli allagamenti.


Ora, in conseguenza dei sempre più frequenti eventi di dissesto idrogeologico (connessi anche con la crisi climatica), l'approccio delle Istituzioni (AIPO, Regione, Comuni, ecc.) tende spesso a ribaltare il problema, ovvero - per proteggere gli edifici costruiti nelle aree a rischio - si preferiscono ingabbiare i fiumi e i torrenti. Così ad esempio nascono progetti nefasti per realizzare nuove arginature in cemento dei torrenti, che non fanno altro che aumentare il pericolo. Si pensa cioè solo ad alzare o artificializzare gli argini, ma in questo modo - visto che la quantità di acqua che scende dal cielo non si può ovviamente ridurre - si ha come conseguenza che le esondazioni si spostano più a monte o a valle, aumentando di fatto i rischi di dissesto.

Ribadiamo quindi che, come in tutte le questioni ambientali, la soluzione non è il contenimento dei fenomeni acuti (allagamenti, frane, ecc.) ma la prevenzione. Nel caso del dissesto idrogeologico, l'unica vera prevenzione è lo stop al consumo di suolo: occorre cancellare tutte le previsioni urbanistiche di edificazione non ancora attuate, passando a PGT a reale 'consumo di suolo zero'. Per farlo serve solo la volontà politica, cosa che i comuni, purtroppo, non hanno il coraggio di fare! Anche la pessima legge regionale urbanistica (che doveva intervenire proprio per contenere il consumo di suolo) consente di fatto di continuare a cementificare. E questo lo si vede chiaramente dai dati sull'aumento del consumo di suolo nella nostra Regione.  
Lo ripetiamo: per contenere gli allagamenti non bisogna intervenire sui corsi d'acqua, al contrario occorre preservare ed ampliare le aree di esondazione naturale dei corsi d'acqua. 

 

"Non è la pioggia, è il cemento!"

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La gestione delle piogge e delle dighe nel Parco Valle del Lambro

La diga di Inverigo

In merito alle piogge torrenziali di questi giorni il Parco Valle del Lambro ha diffuso questo pomeriggio il seguente comunicato: "L'evento meteorologico che ha interessato la Brianza nelle ultime 36 ore ha portato un volume di pioggia di oltre 30 milioni di metri cubi. La portata d’acqua si è riversata su terreni già saturi dalle significative piogge precedenti. Il Parco Regionale della Valle del Lambro, proprio in previsione del maltempo, aveva già provveduto allo svuotamento preventivo del Lago di Pusiano e alla preparazione della diga di Inverigo (Como). Nel corso della giornata di mercoledì 15 maggio e nella notte successiva, il Cavo Diotti, diga di Pusiano, è rimasto chiuso con lo scopo di evitare l’aggravamento di una situazione già critica in valle. Sono stati così accumulati nel lago oltre sei milioni di metri cubi d'acqua. In contemporanea i tecnici dell’ente Parco hanno operato in continuità presso la diga delle Fornaci a Inverigo, arrivando a riempire il milione di metri cubi disponibili, fino a sfiorare alle ore 18 il colmo massimo. Inoltre, come già accaduto per l’evento di novembre 2023, il Parco ha provveduto a invasare la piena della Bevera di Molteno (Lecco) per oltre un milione di metri cubi nella Cava di Brenno a Costa Masnaga. Nella giornata di oggi, giovedì 16 maggio, in previsione delle possibili ulteriori piogge, l’ente Parco sta provvedendo al progressivo svuotamento della diga delle Fornaci e successivamente del Cavo Diotti, con portate comunque inferiori a quelle di piena transitate nelle ore scorse, al fine di mantenere il sistema in equilibrio e con l’obiettivo di gestire eventuali aggravamenti della situazione meteorologica."

 

Per ulteriori aggiornamenti vi consigliamo di seguire la pagina Facebook del Parco.

Cinisello Balsamo esce dal Parco Grubrìa per entrare nel Parco Nord Milano: un vantaggio immediato che trascura una visione a lungo termine

Le aree del Parco GruBrìa a Cinisello Balsamo

Pubblichiamo di seguito il comunicato stampa che sei associazioni di Cinisello Balsamo hanno diffuso nei giorni scorsi e, al termine, un nostro commento.

Comunicato stampa diffuso dal Comitato Grande Parco, costituito da Legambiente Cinisello Balsamo, le ACLI cittadine, l'Associazione Camminando per la Via Francigena, il CAI sez. di Cinisello Balsamo. FIAB Cinisello Balsamo e Slow Food Nord Milano.

Il consiglio comunale di Cinisello Balsamo approva all'unanimità il passaggio delle aree cinisellesi del Parco GruBrìa al Parco Nord Milano: un atto storico per la conservazione ambientale

Cinisello Balsamo, 14 Maggio 2024

Ieri sera il Consiglio Comunale di Cinisello Balsamo ha votato all'unanimità la delibera della maggioranza per il passaggio delle aree cinisellesi del Parco GruBrìa al Parco Nord Milano. Questo significativo passo, sostenuto da tutte le forze politiche rappresentate nel Consiglio, sottolinea l'importanza attribuita dall'intera città a questa storica iniziativa volta alla salvaguardia dell'ambiente.
La delibera rappresenta un chiaro segnale dell'unità di intenti e dell'impegno condiviso della comunità cinisellese nella tutela del patrimonio naturale e nella promozione della sostenibilità ambientale.
Questo risultato è frutto anche del lavoro politico di rete promosso dal Comitato per il Grande Parco, costituito da Legambiente Cinisello Balsamo, le ACLI cittadine, l'Associazione Camminando per la Via Francigena, il CAI sez. di Cinisello Balsamo. FIAB Cinisello Balsamo e Slow Food Nord Milano che ha mobilitato e coinvolto ben 53 realtà del Terzo Settore cinisellese nella firma di un appello al Sindaco per il trasferimento delle aree.
Il Comitato per il Grande Parco ha voluto così ribadire l'importanza di salvaguardare le aree del Parco GruBrìa, sottolineando il loro valore ambientale e il loro ruolo cruciale nella preservazione del paesaggio e della biodiversità locale. L'adesione di numerose realtà del Terzo Settore cinisellese ha dimostrato il forte sostegno e l'ampio consenso popolare a questa causa.
Il passaggio delle aree cinisellesi del Parco GruBrìa al Parco Nord Milano rappresenta un importante allargamento del Parco regionale, aggiungendo circa 150 ettari di territorio protetto a nord della città.
Queste aree, salvate dal Parco Locale di Interesse Sovracomunale (PLIS), saranno ora soggette a maggiori tutele grazie all'inclusione nel Parco Regionale, garantendo la loro conservazione per le generazioni future.
Il Consiglio Comunale di Cinisello Balsamo ha dimostrato grande lungimiranza e responsabilità nell'approvare questa delibera in modo unanime, avviando così una nuova fase nella storia di queste aree.
L'importanza di questo atto storico risiede nel suo impatto duraturo sull'ambiente e sulla qualità della vita dei cittadini, riflettendo la fiducia e la convinzione nella necessità di preservare e valorizzare il nostro patrimonio naturale.
Da oggi si avvia un'entusiasmante nuova storia per il Parco metropolitano, poiché noi crediamo fermamente nel potenziale di questo territorio per promuovere la biodiversità, la sostenibilità e il benessere delle nostre comunità.



Nostro commento:

Un vantaggio immediato che trascura una visione a lungo termine

 

 

Il comunicato evidenzia un momento significativo per Cinisello Balsamo, con il passaggio delle aree del Parco GruBrìa al Parco Nord Milano. La decisione, votata all'unanimità dal Consiglio Comunale, può essere vista come un vantaggio immediato, ma trascura completamente una visione a lungo termine per lo sviluppo armonico del territorio. 
È comprensibile la nostra delusione per il fatto che alcune associazioni abbiano preferito questa scorciatoia anziché impegnarsi per promuovere e rafforzare il Parco GruBrìa. Questa scelta, pur offrendo maggiori tutele a breve termine, riflette una mentalità miope che ignora il potenziale di un'azione più integrata e cooperativa.
Se questa scelta fosse stata preceduta da un confronto costruttivo con le altre realtà associative del Parco GruBrìa, magari senza ottenere risultati soddisfacenti, sarebbe stata più accettabile. Tuttavia, l'adozione di un approccio egoistico che non tiene conto della necessità di favorire l'unione delle varie zone verdi è semplicemente miope e limitante per lo sviluppo sostenibile del territorio nel suo complesso.

Due iniziative per rivivere i 40 anni del Comitato Parco Brughiera


"E' stato un lavoro lungo e impegnativo per organizzare questi due eventi,"
ha esordito Tiziano Grassi, presidente del Comitato Parco Regionale Groane Brughiera. Ha poi aggiunto: "Nella serata del giovedì 23 maggio, ci saranno gli interventi dei protagonisti di questi quarant'anni, la proiezione di materiali audio-visivi, un rinfresco e una mini mostra con pannelli. Inoltre, sarà allestito un banchetto dove verranno esposti materiali vari e dove sarà possibile sostenere l'iniziativa tramite il tesseramento e offerte. Successivamente, domenica 26 maggio, sono previsti quattro ritrovi per una passeggiata che ci condurrà tutti alla Cascina Mordina, dove ripercorreremo i primi passi del Parco e festeggieremo l'evento con un brindisi e stuzzichini per tutti."

 


 

mercoledì 15 maggio 2024

Alla scoperta delle Meraviglie Lariane con il concorso fotografico del WWF Lecco

1° premio: "Piviere dorato orientale sulla spiaggia di Colico". Foto di Riccardo Trevisani

Sabato 11 maggio 2024 ha avuto luogo presso la sede del Foto Club Lario Malgrate la serata di premiazione del Concorso Fotografico “Meraviglie Lariane”, organizzato da WWF Lecco in collaborazione con Foto Club Lario Malgrate e con il contributo di Giuditta Macchi Dietista e Dentista digitale.

L'obiettivo principale di questo concorso è stato quello di celebrare e promuovere le straordinarie bellezze naturali del territorio lariano, e l'entusiasmo suscitato è stato testimoniato dalla partecipazione di oltre un centinaio di fotografi, ognuno con il proprio sguardo unico sulla meraviglia del paesaggio.

2° premio: "Da Dascio riflesso del Monte Legnone". Foto di Claudia Prati

Una giuria di esperti ha compiuto l'arduo compito di selezionare le dodici fotografie finaliste, che avranno l'onore di essere protagoniste nel calendario WWF Lecco del 2025.

Ma il coinvolgimento del pubblico è stato fondamentale: attraverso il voto sulle pagine social dell'Associazione, gli appassionati hanno contribuito a determinare i tre scatti vincitori. I fortunati artisti, oltre a ricevere un riconoscimento tangibile sotto forma di iscrizione annuale al WWF Italia, hanno ottenuto un attestato di premiazione e un simpatico gadget WWF.

3° premio: "Lecco si risveglia". Foto di Fabrizio Gilardi

Il primo gradino del podio è stato conquistato da Riccardo Trevisani con la sua opera "Piviere dorato orientale sulla spiaggia di Colico", seguito dalla medaglia d'argento assegnata a Claudia Prati per la sua suggestiva "Da Dascio riflesso del Monte Legnone". Il terzo posto è stato meritatamente attribuito a Fabrizio Gilardi, con l'emozionante scatto "Lecco si risveglia".

Ma non è finita qui: il Foto Club Lario Malgrate ha voluto conferire una menzione speciale ad altre due fotografie, ritenute altamente meritevoli. I loro autori, Massimo Coduri de Cartosio e Henry Fumagalli, hanno ricevuto un riconoscimento che testimonia il loro talento e impegno.

Le immagini delle opere finaliste e gli scatti della serata di premiazione sono ora disponibili per essere ammirate al seguente link e sulle pagine ufficiali Facebook ("WWF Lecco") e Instagram di WWF Lecco (@wwflecco).

lunedì 13 maggio 2024

Bioblitz al Parco Grubrìa


Gli educatori ambientali del Parco Grubrìa vi aspettano a Bovisio Masciago domenica 19 maggio 2024 dalle ore 10:00, con ritrovo all'area giochi del Parco Perlasca, per il BioBlitz, l'appuntamento proposto dalla Regione Lombardia per arricchire la banca dati della biodiversità della Lombardia. 

I partecipanti potranno osservare, fotografare e raccogliere informazioni su animali e piante. Il materiale prodotto verrà inviato tramite l'app iNaturalist a un database. Quest'anno, il focus della giornata sarà sul censimento delle farfalle; i dati più significativi riguardanti le farfalle verranno inseriti nell'applicazione ButterflyCount.

Seregno. La memoria delle stragi


COME LE STRAGI HANNO CAMBIATO LE COSCIENZE
A cura dell'Associazione Culturale InfinityArt
Sabato 18 maggio 2024, ore 10
Sala Monsignor Gandini
Via XXIV Maggio
Seregno

Con il patrocinio della città di Seregno


Relatori: 

  • Michele Cucuzza, giornalista e direttore Antenna Sicilia (in collegamento da Catania)
  • Giovanni Taormina, giornalista Rai

Moderatrice: Mara Cozzoli, Caporedattrice Milano Più Sociale

Reading-Performance a tema: Magda Chiarelli

In occasione dell’anniversario della Strage di Capaci, l'Associazione Culturale InfinityArt presenta sabato 18 maggio alle ore 10 presso la Sala Monsignor Gandini la conferenza "Come le stragi hanno cambiato le coscienze", patrocinata dalla città di Seregno.

Il punto centrale dell’incontro riguarda gli anni Novanta, gli omicidi, il periodo stragista e l’evoluzione dei modus operandi delle mafie.

La stagione del terrorismo iniziò ufficialmente alla fine del 1991, con attentati diretti verso istituzioni statali. A Capaci persero la vita Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e i loro agenti di scorta; cinquantasette giorni dopo, in via D’Amelio, saltarono in aria Paolo Borsellino e, ancora una volta, gli agenti di scorta.

Prima di cambiare strategia e scegliere di “lavorare“ in silenzio, Cosa Nostra sferrò un ultimo attacco a Roma, Milano e Firenze, con mandante Matteo Messina Denaro che, nel 1993, scelse come obiettivi i monumenti. Le stragi si fermarono, e iniziò l'era di Mani Pulite. Antonio Di Pietro proseguì un percorso già iniziato, mettendo in evidenza i legami tra imprenditori del nord, politica e mafia.

A raccontare non solo questi anni ma anche il contesto odierno saranno due giornalisti, entrambi siciliani, che vissero quella fase storica con il duplice animo di chi svolge una professione e sente forte il legame con la propria terra natia e il proprio Paese. “Era una domenica e tornavo dal mare, stavo riportando a casa una mia amica“ ricorda Giovanni Taormina “mentre parcheggiavo la macchina ci fu l’esplosione. Io mi recai, immediatamente, verso dove vedevo alzarsi il fumo. Contemporaneamente, giunto in via D’Amelio, intravidi la sagoma del giudice Ayala accorrere dalla direzione opposta alla mia. Ai miei occhi, in quel momento, comparve un’immagine di guerra: fumo, macchine incendiate… sembrava una zona appena bombardata." “Mi sembra utile poter dare, in questa occasione“ dichiara Michele Cucuzza, giornalista e direttore di Antenna Sicilia “la mia testimonianza di cronista di lungo percorso, riferendo dell’offensiva attuale delle procure contro la corruzione e il voto di scambio politico-mafioso (in particolare in Sicilia), e contemporaneamente esprimendo il mio ricordo personale (da ex conduttore del TG2) delle terribili stragi di Cosa Nostra nei primi anni 90’, con l’assassinio di magistrati di grandissimo valore come Falcone e Borsellino, gli agenti delle forze di polizia e di numerosi civili.“

“Il messaggio che vogliamo trasmettere in questa sede” spiega Mara Cozzoli, caporedattore di Milano Più Sociale “è che l’azione di contrasto alla criminalità organizzata non può essere posta solo sulle spalle di forze dell’ordine e magistratura. Ad essere chiamati in causa sono gli stessi cittadini che, rispettando piccole e semplici regole, costituiscono la principale fonte di supporto a chi si trova in prima linea. Voto di scambio, corruzione, giunte comunali che si sciolgono per infiltrazione… è il modo di fare politica che deve cambiare. Non servono eroi, ma coscienza collettiva e indignazione permanente. Ciò che occorre è la capacità di analizzare con occhio critico il presente, il che implica la conoscenza del passato attraversando, inevitabilmente, l’evolversi dell’agire di stampo mafioso. Se fossimo, inoltre, in grado di cogliere arte e bellezza nella loro complessità e interezza, se accogliessimo il profumo di progresso che da esse ne deriva, raggiungeremmo la piena consapevolezza rispetto al torbido che ci ruota intorno. Acquisiremmo, dunque, un ulteriore strumento di difesa, un’arma per opporci alla rassegnazione.“